La posizione dell’albero

La posizione dell’albero (Vrikshasana) rappresenta per molti aspetti l’essenza stessa dello Yoga.

È una posizione in piedi che lavora sull’equilibrio fisico e mentale.
Inoltre simboleggia la connessione tra terra e cielo, tra le nostre radici e la nostra aspirazione spirituale.

Nella posizione dell’albero abbiamo 2 forze opposte che lavorano simultaneamente, una ci radica a terra l’altra ci allunga verso l’alto. Proprio come l’albero che spinge le sue radici con forza verso il centro della terra e il suo tronco cresce e si estende verso l’alto, allo stesso modo noi se vogliamo che il nostro tronco si liberi verso il cielo, dobbiamo lavorare sulle nostre radici, radicarci dalla vita in giù per sentirci liberi dalla vita in su. E tutta la colonna vertebrale ne beneficia e così il nostro respiro.

Più le nostre radici sono sane e stabili, più praticheremo con fermezza.

Per coltivare una pianta si deve prima vangare la terra, rimuovere i sassi e le erbacce e ammorbidire il terreno. Si pianta poi il seme e lo si copre accuratamente con terra soffice in modo che quando si schiuderà non venga danneggiato dal peso; quindi, si innaffia, dopodiché si attende che germogli e cresca. Dopo uno o due giorni, dal seme spunta uno stelo che poi si dividerà in due e produrrà foglie. La pianta continua così a crescere fino ad avere un tronco che a sua volta genererà rami con molte foglie che si orienteranno in varie direzioni. Allo stesso modo si deve accudire l’albero dell’anima”

B.K.S Iyengar “L’Albero dello Yoga”

Se desideri, sarò felice di guidarti in questa posizione.

 

Craving, sai cos’è?

Craving Chiara Dal Bello

Hai mai provato un forte desiderio di mangiare un certo alimento che non riesci a controllare? Possiamo provare un forte desiderio anche quando non abbiamo fame, ma poiché lo vogliamo, reagiamo mangiando troppo velocemente e senza pensare.

Questo accade per il processo di apprendimento della ricompensa del nostro cervello: ad esempio ci sentiamo male (trigger) e poi mangiamo cioccolato (comportamento). Questa esperienza ci dà piacere e poi ci sentiamo bene (ricompensa). In questo modo, il nostro cervello ha imparato che cioccolato = piacere, quindi quando vogliamo sentirci bene abbiamo voglia di quel cibo.

Da una prospettiva superficiale, abbiamo bisogno di quel cibo, ma da una più profonda, C’È SEMPRE UN BISOGNO INSODDISFATTO E NASCOSTO SOTTO QUEL DESIDERIO, come libertà, amore, cura di sè, ecc.

Inoltre questo meccanismo spesso è seguito da sensi di colpa e frustrazione, che ci faranno sentir male di nuovo. Di conseguenza ripeteremo questo schema di “malessere” -> ricompensa -> senso di colpa -> e così via in un loop continuo .

Con il mindful eating si lavora sui craving da più fronti: sia nel riconoscere i reali bisogni, sia sulla gestione del craving, sia sui sensi di colpa.

Nella mindfulness si usa molto la metafora delle onde e del surf .
Gli stimoli (trigger) e il craving possono essere visti come onde con un inizio, un picco di intensità e una caduta naturale. La mindfulness ci insegna come diventare un surfista che “cavalca” le onde invece di esserne travolto.

Se desideri essere guidato verso un mondo di consapevolezza alimentare, sarà felice di darti una mano,

 

Ayurveda, conoscenza della vita.

Ayurveda Conoscenza della vita

L’Ayurveda mi ha mi ha messa a conoscenza della mia vita. Mi ha portato proprio lì. Faccia faccia con me stessa. . Ma andiamo con ordine…

Cos’è l’Ayurveda?

Ayu – Vita.
Veda – Conoscenza.
Ayurveda, Conoscenza della vita. È uno dei sistemi di medicina più antichi al mondo ed integra l’approccio alla salute con aspetti filosofici, psicologici e spirituali.
Ci insegna che siamo tutti diversi, che ognuno di noi ha una costituzione precisa, una particolare combinazione di dosha.

Cosa sono i dosha?

Sono “bioenergie” che influenzano tutto ciò che esiste, e quindi anche noi. La scienza è approdata a questa differenziazione solo negli anni ‘40, distinguendo gli esseri umani in ectomorfi, mesomorfi ed endomorfi.
L’Ayurveda li definisce come Vata, Pitta e Kapha … E va molto oltre il piano fisico!
Costituiscono una legenda dettagliata di come la persona è nel corpo, nella mente e nello spirito. La tua costituzione ayurvedica ti rivela chi sei. È il tuo libretto delle istruzioni. Ogni singola azione deve essere fatta in linea con la tua costituzione, o rischia di non fare alcun effetto, o addirittura di essere dannosa!

Tutto ciò di cui abbiamo bisogno per prenderci cura di noi stessi è conoscerci.
Conoscere chi siamo. Vedere in che modo siamo diversi dagli altri. Sapere come rispondiamo a determinati impulsi, come reagiamo alla vita. Capire come funziona il nostro corpo. Comprendere come ci influenza il mondo che ci circonda.

Ma come faccio a sapere tutte queste cose su di me?
Dovresti fare una visita ayurvedica però esistono dei test che possono darti un buon punto di partenza.
Se vorrai potrò guidarti a conoscere meglio il tuo mondo 🙂

 

Il ritmo della vita

Il ritmo della vita di Silvia Poggiaspalla
La risposta a tutto? La danza.

La danza mi accompagna da quando sono bambina. Ho un ricordo lontanissimo del mio corpicino che si muoveva a ritmo in modo spontaneo. Ricordo il senso di pace e fluidità.
Quello che cerchiamo tutti infondo.
Poi mi sono fermata. Per anni.

Adesso ho capito. Ho capito che tutto nella vita segue un ritmo preciso.

Ogni singola azione, ogni respiro, ogni battito del nostro cuore, è circoscritto all’interno di un ritmo superiore.
Le stagioni dell’anno, le stagioni della vita, le stelle e i pianeti, sono tutti parte di un’armonia ancestrale.

Mi piace pensare che esista una musica sacra, primordiale e perfetta, che ci presenta i giusti ritmi, il giusto vivere.
Tutto ciò che dobbiamo fare è imparare a danzare con lei.
Mi piace questa parola: danzare. Non significa ballare, non c’è tecnica, la mente non interviene. È più un fluire. Un seguire il ritmo della vita con grazia e danzare insieme a lei.
Se prestiamo ascolto a questo ritmo, la nostra vita sarà guidata da maggiore positività e forza.

Comprendere il Ritmo che scandisce le fasi della nostra vita, le stagioni e la nostra giornata ci aiuta a conoscere le energie che governano la nostra giornata e fare le cose al momento giusto. Quando è meglio mangiare, lavorare, studiare, meditare…

Se ti senti stanco al mattino, se digerisci male, se fai fatica ad addormentarti…
Potresti scoprire che il tuo metabolismo non ha niente che non va.
Potresti accorgerti che anche tu sei in grado di godere di una lunga notte di sonno profondo.
Potresti ritrovare vivacità proprio in quel momento della giornata in cui ti sentivi più pigro e inconcludente.

Ti basta solo scegliere l’orario giusto per ogni cosa. Modificare alcune nostre abitudini, a volte semplicemente cambiando orario, può davvero fare la differenza.

Provare per credere! 🙂

Anukalana Yoga

Matteo Gilioli Yoga Anukalana

Il metodo che pratico si chiama Anukalana Yoga. Il termine Yoga deriva dalla radice sanscrita Yuin che significa “unificare”. Lo yoga è quindi lo stato di unione tra gli opposti che si raggiunge attraverso la pratica costante. Secondo la tradizione tantrica lo yoga venne trasmesso da Shiva alla sua compagna Parvati sotto forma di danza, simbolo dell’unione in costante trasformazione e divenire tra il femminile e il maschile. Come Shiva e Shakti attraverso la loro danza rompono la dualità sole/luna – maschile/femminile raggiungendo l’unione e l’equilibrio tra gli opposti, allo stesso modo attraverso la pratica noi integriamo le differenti forze e energie che si muovono al nostro interno raggiungendo una stato di equilibrio e bilanciamento.

“Gate, gate, paragate parasamgate bodhi svaha”
“Andato, andato oltre, andato completamente oltre. Il risveglio avvenga.”
È il mantra del cuore, della grande saggezza che va oltre. Oltre al dualismo del bene e del male, del vuoto e del pieno, della luce e delle tenebre. La recitazione di questo mantra aiuta perciò a superare i propri ostacoli, superando così il dolore.

Il metodo che pratico si chiama Anukalana Yoga che tradotto dal sanscrito significa “unificazione attraverso l’integrazione”. Fluidità, morbidezza, movimento consapevole in stretta sinergia con il respiro sono le caratteristiche di questa pratica.

Se desideri praticare con me, sarò felice di guidarti nella pratica.

Tutti siamo uno.

Tutti siamo uno Laura Buoncristiani

Nel nostro mondo non sono ammessi errori, ripensamenti, riflessioni inverse alla direzione che prende il mondo. E allora come fare quando ci sentiamo sbagliati, soli, emarginati, non compresi?

Ci si ferma.
Un minuto, un’ora, un giorno, un mese, il tempo necessario per entrare in ascolto con ciò che sentiamo.
L’ascolto, l’esperienza del sentire è intima e personale. Ognuno ha il suo modo per entrarci. Io suggerisco di sedersi su un tappetino e praticare yoga, oppure una respirazione. Per chi non se la sente può optare per una passeggiata in silenzio in un bosco oppure al mare.

Sentire ciò che porta il nostro cuore è come sedersi al cospetto di un vecchio amico e fare l’esperienza dell’incontro, della vicinanza, dell’empatia. Si esce arricchiti, più forti, incoraggiati.

Per questo è importante sviluppare un piccolo rituale, scegliere una pratica da seguire, una sadhana come la chiama lo yoga, perché prima di perdersi del tutto in questo mondo, possiamo ritrovarci.

Yoga significa unire corpo, mente e spirito e Unire significa Comprendere che l’altro, il diverso è solo la parte che ci completa, perchè in fondo,

Tutti Siamo Uno.
Tutti Siamo Uno.
Tutti Siamo Uno.

Sono qui per guidarti.

Con leggerezza.

Con leggerezza Laura Buoncristiani

Con leggerezza.  Occorre vivere la vita rimanendo nel qui e ora.

Osservare significa portare attenzione su qualcosa.
Osservare il proprio respiro significa portare attenzione a tutti i movimenti che svolge il corpo mentre respiriamo.
Le due fasi inspirazione ed espirazione, la durata, il suono, il calore o il fresco, l’intensità e soprattutto il movimento.
In un respiro ci sono sempre due momenti e questi scandiscono il qui ed ora.
Imparare ad osservare il respiro aiuta ad imparare ad osservare la nostra vita, i momenti che la scandiscono e che passano.

Tutto passa. Scorre. 

Tutto cambia, tutto si trasforma, niente resta immutato. Come il fiume che continuamente si rinnova e si trasforma, Bisogna dunque lasciar scorrere e lasciar andare, lasciar cambiare e lasciar evolvere. Anche i problemi, gli ostacoli e la sofferenza possono essere sorpassati in quanto soggetti a trasformazioni. Oggi non è più come ieri. Il momento di adesso non è più quello di prima. Tutto ciò che dobbiamo decidere è cosa fare col tempo che ci viene dato. Se rimanere immobili osservando il passato, oppure evolvere lasciandoci trasportare dal flusso del mondo che cambia, della vita che si rinnova. Occorre ricordarsi di splendere anche se fuori piove. Anche se le cose non vanno come ce le eravamo aspettate, come le avevamo programmate.

Occorre vivere con leggerezza ogni istante.

È buio perché ti stai sforzando troppo. […] Con leggerezza, bimba, con leggerezza. Impara a fare ogni cosa con leggerezza. […] Sì, usa la leggerezza nel sentire, anche quando il sentire è profondo. Con leggerezza lascia che le cose accadano, e con leggerezza affrontale. […] Dunque getta via il tuo bagaglio e procedi. Sei circondata ovunque da sabbie mobili, che ti risucchiano i piedi, che cercano di risucchiarti nella paura, nell’autocommiserazione e nella disperazione. Ecco perché devi camminare con tale leggerezza. Con leggerezza, tesoro mio.

L’isola, Aldous Huxley

Sono qui per guidarti.

Cambiare il mondo sembra impossibile

Cambiare il mondo sembra impossibile Selena Salini

“Cambiare il mondo sembra impossibile”

Il segreto è sempre iniziare… un passo alla volta senza pretese, senza presunzione e soprattutto guardando in faccia la paura dell’incerto e di fallire…

Non c’è sempre qualcosa da raggiungere e la pratica Yoga insegna proprio questo: solitamente quello che vuoi raggiungere subito ti ferma, ti fa far male e ti schiaffa pesantemente in faccia che per crescere devi farlo lentamente e andando in profondità. Le cose facili non rientrano nella pratica Ashtanga e forse è proprio questo che mi lega a questa disciplina. ma se ottieni qualcosa sai che non sarà una conquista passeggera. Sarà una posa a primo sguardo ma tu saprai che saranno ore, giorni, anni, tappetini, parolacce, libri, video alla ricerca dell’elisir. Cambio di insegnanti per trovare quello che ti regala i segreti. Rabbia, frustrazione, voglia di mollare e sì, anche paragoni con altri praticanti…..

Poi arriva un momento in cui capisci che non è l’insegnante a renderti migliore ma sei tu: è la tua testardaggine e la tua passione e la disciplina con cui pratichi. Poi guardi gli altri e ti accorgi che in quella stessa posa non c’è lo stesso percorso perché tu sei tu … e non sai chi è cosa ha portato quella persona a quella determinata posa.

Ho cercato in tanti insegnanti diversi aiuti e speranze di crescita veloce.

Ho letto tantissimi libri sperando mi facessero capire come fare il grande salto.

Mi sono innervosita, perché vedevo altri praticanti crescere più di me e HO PENSATO che non lo meritavano.

Ho pianto e ho riso sui tappetini.

Ma tutte queste emozioni e questi pensieri erano e sono solo lo specchio di come ragionavo fuori e dentro il tappetino…

Forse non si può cambiare il mondo ma si può sicuramente cambiare la percezione che abbiamo di esso. Da questo cambiamento nasce un nuovo punto di vista dal quale emerge una persona nuova.

Ma è solo Yoga 🙂 e se vorrai praticarlo insieme a me, io sarò qui per guidarti.

Yoga e fotografia

Yoga e Fotografia Isabella Puzzangaro

Lo yoga e la fotografia sono le mie due più grandi passioni. La prima fotografia che ho scattato in vita mia fu scattata con una Nikon. Quel giorno, più di vent’anni fa, quando mio padre me la regalò e mi insegnò ad utilizzarla … lo ricordo ancora come se fosse ieri. Avrò avuto circa quattro o cinque anni. Io non ho una buona memoria solitamente e probabilmente è anche per questo che adoro fotografare.

Di quell’immagine che scattai non ricordo solo il volto giovane di mio papà, ma ricordo soprattutto i sentimenti. L’emozione e la gioia che provai ad utilizzare quel magico apparecchio, che mi permetteva di scrivere con la luce, imprimere tutte le mie emozioni su un rullino! Ho ancora quella foto e la tengo molto cara.

Non importa in che modo cerchi di fuggire, certe passioni te le porti dentro. Puoi anche provare ad abbandonarle ma torneranno a cercarti, sempre, perché fanno parte di te. Come insegna la filosofia yogica, non si sfugge da se stessi. E’ anche per questo che amo lo yoga: perché la pratica dello yoga di permette di “riscoprire chi siamo in realtà nel nostro nucleo“, connettendoci con il nostro universo interiore e facendo emergere con forza la voce delle nostre emozioni.

“Non importa chi siamo o per quanto tempo ci siamo trincerati in comportamenti autodistruttivi: la pratica quotidiana dello Yoga ha il potere di metterci di fronte alla nostra fondamentale bontà innata e a quella degli altri. Riscoprire chi siamo in realtà nel nostro nucleo ci spiana la strada a fare esperienza della connessione con gli altri al livello più elementare. Questa capacità di connessione è al cuore della pratica detta Yoga.

Non importa chi siate o crediate di essere, né importa quello che vi è successo in passato o a che punto vi troviate nel presente: chiunque abbia l’intenzione di andare al di là dei pensieri e dei comportamenti che limitano e immobilizzano se stessi può trovare, anzi troverà, la libertà con l’aiuto di questa pratica.》

Tratto da ‘Lo yoga nella vita’ Donna Farhi

 

Yoga Anukalana

Yoga Anukalana Marta Gregori

Cos’ è lo Yoga Anukalana?
Anukalana significa integrazione. È uno stile di Yoga molto fluido che non segue schemi rigidi. Nonostante ciò, Anukalana propone una serie di insegnamenti e principi che guidano passo dopo passo verso un’evoluzione fisica e mentale. Le caratteristiche di Anukalana sono:
-la fluidità
-la morbidezza
-un dinamismo rilassato
-l’assenza di sforzo
-il rilassamento spontaneo

Mentre in molte situazioni la pratica dello yoga viene proposta secondo schemi e regole molto rigidi, Anukalana mette al centro dell’attenzione l’individuo, la sua costituzione, i suoi bisogni e favorisce la ricerca di un modo personalizzato di affrontare le pratiche rendendo più facile, gradevole e benefica la strada che porta verso la totale apertura del corpo e della mente.

Quale obiettivo ha?
L’essenza dello yoga consiste nello scoprire il destino (dharma) della persona, risvegliando quello stato di coscienza pervaso d’unità e rivelando l’autenticità e l’originalità del proprio essere, che è unico e irripetibile. Anukalana si adatta alla costituzione e alla personalità di chi lo pratica poiché l’obiettivo è rispettare il funzionamento del corpo e stimolare la mente (anche attraverso la meditazione). Praticare lo yoga e la meditazione in modo costante e prolungato può aiutare a riconoscere, accettare ed esprimere lo sviluppo dell’essere. Si tratta di scoprire il potenziale che abbiamo dentro e la nostra creatività e di superare le sfide della vita con grazia, gioia e fiducia per realizzare cose meravigliose non solo per te, ma anche e soprattutto per gli altri.

A chi si rivolge?
👉🏻E’ molto adatto per chi non ha mai fatto yoga, se si riscontrano rigidità nel corpo e si hanno problemi a giunture o articolazioni. La sensazione finale della pratica ha come obiettivo l’integrazione, la fluidità e la morbidezza.

Se desideri, sarò felice di guidarti in questa pratica.

Digiuno dei sensi

Digiuno Sensi Benessere Nell Enza Santoro
Insonnia, agitazione e dispersione ci fanno vivere giornate pesanti? La Mente è “satura”!

Come possiamo purificarci dai pensieri?

Pratica il Digiuno dei SENSI. Pratica la Nobile Presenza del Silenzio.

Come il digiuno del cibo purifica il corpo, analogamente il digiuno dei sensi purifica la mente.

La pratica di Pratyahara è consigliata anche per questo tipo di “digiuno” dove non riceviamo impressioni, impulsi, stimoli esterni. Almeno una volta alla settimana, per un’ ora o due puoi rimanere da sola e dedicarti al “nulla”. Puoi restare nella stessa stanza oppure andar fuori dove non c’è nessuno. L’intenzione sarà non fare niente, ascolta soltanto i tuoi pensieri, quello che la tua mente tu dice.

Cosa accade? Quando non parliamo oralmente, la nostra mente parla con noi.

Questo tipo di digiuno orale è diverso dal trovarci soli a casa dalla mattina alla sera perché anche se stiamo senza parlare riceviamo ugualmente degli stimoli e non siamo né calmi né tranquilli. Stare per un’ora in silenzio stirando o facendo le pulizie non corrisponde a fare un’ora di digiuno orale. Ugualmente non è digiuno orale starsene a leggere oppure davanti alla tv in silenzio.

Per fare digiuno orale non dobbiamo ricevere nessun tipo di stimolo. Il digiuno orale può essere fatto rimanendo nella nostra stanza in silenzio, osservandone la bellezza dei particolari. Andare nel bosco oppure vicino ad un fiume o ad un ruscello passeggiando da soli senza motivo.

Questa pratica permette di fare affiorare nuovi pensieri, nuova creatività.  La mente è più attiva, la memoria è più efficiente, è possibile ricordarsi cose anche molto vecchie, è possibile trovare un approccio positivo senza paure, ansia, preoccupazione per risolvere un problema che ci affligge.

Srotola il tappetino è siediti nella Tua comoda Posa.

Conduciti nella semplice osservazione del respiro naturale.

Ascolta ed Osserva senza giudizio ciò che accade Ora.

Istanti che si susseguono e ti creano.

Lascia andare ciò che non ti serve adesso.

Se hai bisogno di me, sarà felice di essere la tua guida.

La donna incarnata

La donna incarnata
Piacere ed energia sessuale

Noi donne siamo selvagge e aperte ad essere penetrate con amore dalla Vita. Pronte a creare, a manifestare, a portare luce in noi e nel mondo. Aperte ad essere penetrate con amore dalla Vita. Pronte a creare, a manifestare, a portare luce in noi e nel mondo.

Nessuno ci insegna che attraverso il piacere possiamo elevare le nostre preghiere, i nostri desideri. Nessuno ci guida alla scoperta della nostra energia sessuale come potente strumento di manifestazione. Il piacere viene demonizzato, viene visto come peccato dal quale stare alla larga. E invece è proprio nel piacere consapevole che possiamo ritrovare il nostro potere di creazione.

 

La Donna incarnata

La Donna incarnata è una donna profondamente connessa a sè stessa. È una donna che si mostra per quella che è, senza scusarsi. È una donna che sta con quello che c’è. Un momento può essere assolutamente femminile, l’istante dopo può trasformarsi in Kali la Dea Oscura… quello che le importa è essere autentica senza “ma” e senza “se”. Non lascia mai il suo corpo senza presenza e rispetto. E diventa potente. Nella donna incarnata spirito e natura danzano insieme.

 

Impariamo a risplendere

Lasciamo andare la paura di risplendere, di essere troppo luminose, di sentire il nostro potere personale. Il mondo ha bisogno della versione autentica di noi stesse. Ha bisogno di noi e del nostro potere. Ha bisogno dei nostri talenti. Uniamoci in cerchio e per mano scendiamo nelle profondità del nostro tempio sacro per risvegliare la nostra curandera, la nostra sciamana, la nostra sacerdotessa.

Tutte possiamo essere donne incarnate, tutte possiamo vivere nella nostra autenticità per ritornare a quella libertà che ci appartiene nel profondo. Se vorrai, potrà guidare i tuoi passi in questo viaggio di riscoperta della tua vera essenza.

Io inspiro, stringo il perineo, e lascio salire la mia preghiera. La faccio arrivare in alto. Elevo la mia luce. Elevo il mio potere. E mi ricordo che: “Io sono il canale attraverso cui tutto si può manifestare”.