Se prendo un raffreddore o l’influenza, è facile individuare in un batterio o in un virus, la causa che genererà il problema organico, come è semplice risalire al tempo in cui il corpo possa essere entrato in contatto con persone che avendo quel virus o quel batterio, abbiano favorito il contagio.
Quando invece a creare una malattia dentro il corpo di un essere umano, è la risonanza di un evento traumatico trattenuto o amplificato nel corso degli anni, può diventare difficile l’individuazione dell’evento stressogeno scatenante, quanto comprendere il perché un determinato organo piuttosto che un altro possa essere andato il tilt.
Eppure, niente dentro il corpo umano è relegato al caso o alla sfortuna, soprattutto in materia di patologie la cui natura spesso dipende da un conflitto emozionale trattenuto e non elaborato nel tempo.
Per spiegare meglio come il corpo possa generare una patologia, ti guiderò in una storia di malattia partendo dagli albori di un evento traumatico, fino ad arrivare molti anni dopo, alla generazione del danno organico.

Il bambino che aveva perso il piacere di vivere
Luca (nome di fantasia) è un bambino che ad otto anni vive la separazione dei genitori; per quanto i genitori siano bravi nel gestire al meglio questo momento di crisi, Luca risentirà in risonanza delle tensioni che inevitabilmente il nuovo assetto famigliare genererà dentro lui.
Secondo le leggi della psicosomatica, considererò per semplificazione, i tre principali organi che potrebbero essere maggiormente sollecitati dentro il corpo di Luca, da emozioni stressogene, riguardanti questa sua esperienza di vita.
Rene:
laddove la separazione tirasse fuori nel bambino sentimenti inconsci di paura (paura della sopravvivenza. Ce la farà mia mamma a vivere da sola? Riuscirò a sopravvivere se i miei genitori non staranno più insieme, mi mancherà qualcosa?).
Fegato:
se il sentimento di rabbia fosse l’emozione predominate con cui incolpare i genitori per la sofferenza che sta vivendo, o peggio, incolpare sé stesso, nel non essere riuscito a tenere insieme la famiglia.
Pancreas:
se la separazione sarà in grado di togliergli gioia o piacere di vivere, felicità; aprendo lo scenario alla possibilità che la vita possa essere percepita come una continua lotta.
Quale organo colpirà Luca, sarà scritto non solo nelle leggi del suo Dna, ma anche nelle leggi del Karma, e di quel carico esperienziale che dovrà cercare di comprendere e risolvere nel corso della propria vita.
Luca per un insieme di fattori tra cui: costituzione, temperamento, genetica e karma, vivrà la separazione dei genitori perdendo un po’ di piacere di vivere, di gioia, entrando in risonanza negativa con il pancreas, organo che per natura è deputato all’elaborazione degli zuccheri, ovvero dei grandi piaceri della vita.
Quindi Luca si ammalerà ad 8 anni? Gli verrà una pancreatite? Assolutamente no. E’ molto probabile che il bambino, vivrà questo stato emozionale, quasi senza accorgersene, come d’altronde il suo pancreas, colpito per la prima volta da questa scarica stressogenea generata sulla frequenza di quanto la vita possa essere dura e non piacevole.

Il conflitto irrisolto nel periodo dell’adolescenza
Luca crescendo, vivrà nell’adolescenza altre esperienze di delusioni affettive, o momenti in cui il piacere di godere della propria esistenza, sarà più basso rispetto al sentimento di sentirsi un sopravvissuto agli eventi che lo colpiranno: vivrà amori che finiranno, amici che si allontaneranno o tradiranno patti, situazioni che lasceranno un senso di amaro rispetto al piacere di averli vissuti. Al punto che istintivamente Luca cercherà di compensare queste difficoltà, generatrici di vuoti energetici, incrementando l’apporto di carboidrati rispetto al passato, cercando di dare al corpo ma soprattutto a quel pancreas “amareggiato”, gli zuccheri che la vita gli ha tolto.
Luca si ammalerà nella sua adolescenza colpendo il pancreas? Probabilmente no. Ma il suo organo colpito già da diversi eventi emozionali sul tema del piacere di vivere, godersi la vita, lotta per vivere, inizierà ad indebolirsi, magari manifestando solo a livello organico una cattiva digestione, il classico gonfiore di pancia, sintomo, che potrebbe accompagnare il ragazzo per diversi anni della sua vita, senza innescare ulteriori complicanze.
Nella vita di Luca adulto, un giorno accadrà un evento, forte scioccante, come potrebbe essere la fine di una relazione importante, un licenziamento, una forte crisi finanziaria, la morte di una persona cara, un trasferimento per lavoro non voluto; questo evento arriverà come un meteorite nella sua vita, colpendo prepotentemente il suo pancreas, che adesso manifesterà senza dubbi con l’iperglicemia o peggio il diabete, tutti i blocchi emozionali trattenuti in questo organo da quando è bambino.
Conoscere la psicosomatica
Conoscere attraverso la psicosomatica, a quali emozioni risponda il corpo umano colpito da una malattia, può essere un modo per iniziare una ricerca capace spesso di evitare ulteriori degenerazioni organiche, indirizzando chi ne è colpito ad approfondire tramite il test kinesiologico, i blocchi emozionali che il corpo sta ancora trattenendo, individuando i giusti rimendi biochimici o frequenziali, capaci di riportare l’organo colpito nel suo stato di omeostasi naturale, ovvero di giusto funzionamento, annullando l’interferenza stressogena emozionale capace di disturbare così tanto il campo fisiologico-cellulare.